Organizzatore

Ernesto Sarno
Sono un avvocato penalista; nel mio lavoro ho sempre cercato dei compagni di viaggio con cui dividere gioie e dolori. La mia idea di studio professionale è decisamente quella di un laboratorio, una scuola permanente, dove tutti condividiamo un sapere e mettiamo a disposizione studio, talento, esperienza. Mi sento un po’ un coach e percepisco come cruciale per me il valore della condivisione. Stare insieme, per la visione che ho della vita viene prima di tutto.
Dal 2019 sono Coordinatore della Commissione Penale del Consiglio dell’Ordine di Milano.
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Partecipanti

Benedetta Venturato
Benedetta Venturato
Maria Furfaro
Maria Furfaro
Damiano Vilardo
Damiano Vilardo
Paolo Cassamagnaghi
Paolo Cassamagnaghi
Francesco Bruni

Attività

25 gennaio 2023

comitato laboratorio innovazione

Spunto: La riforma Cartabia è intervenuta sulla disciplina delle indagini preliminari, modificandone – tra le altre cose – i termini di durata massima e la regola di giudizio per l’archiviazione, che dovrà ora essere richiesta ogni qualvolta gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non consentono una ragionevole previsione di condanna dell’indagato. In considerazione di ciò, diventa allora essenziale assicurare una proficua collaborazione della persona offesa alla fase delle indagini, in modo da coadiuvare – anche mediante lo svolgimento di indagini difensive – la Pubblica Accusa nelle scelte investigative da attuare nei ristretti termini oramai a disposizione.

Proposta: l’Ordine potrà valutare di realizzare un protocollo condiviso con la Procura della Repubblica per istituzionalizzare modalità di collaborazione tra la persona offesa e gli organi investigativi ai fini di efficientare lo svolgimento delle indagini preliminari.

30 gennaio 2023

comitato laboratorio innovazione

Spunto: La recente riforma Cartabia (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150) ha apportato profonde modifiche al sistema penale, tanto sul versante processuale quanto su quello sostanziale. Le tre principali aree di intervento riguardano la disciplina del processo, il sistema sanzionatorio, e l’introduzione di istituti volti a ad attuare e disciplinare in maniera organica nel nostro ordinamento i principi della giustizia riparativa.  La riforma – sulla quale l’Ufficio del Massimario della Cassazione ha pubblicato una prima relazione ricognitiva all’inizio di quest’anno – presenta numerosi spunti di riflessione e approfondimento per i penalisti che si troveranno a farla vivere nella prassi per gli ordini professionali che li rappresentano.

 

Proposta: L’Ordine di Milano, si propone di avviare un tavolo di riflessione – che veda coinvolte anche la magistratura e le principali associazioni di categoria –  in merito a taluni aspetti della riforma che appaiono di primario interesse pratico e teorico.   Fra questi si evidenziano sin d’ora i seguenti:

  • Disciplina del processo
  • Profili problematici connessi alla concreta implementazione del processo telematico
  • I tempi del processo e la stabilità dei suoi esiti nella nuova disciplina (prescrizione, termini, poteri di impulso, improcedibilità, impugnazioni)
  • Sistema sanzionatorio
  • Razionalizzazione delle pene sostitutive di pene detentive brevi e analisi della coerenza complessiva del sistema sanzionatorio risultante dalla riforma
  • Giustizia riparativa
  • Declinazione degli istituti introdotti nell’ambito della criminalità economica e implicazioni per il mondo dell’impresa (riflessi sulla compliance) e delle parti pubbliche,
  • La figura del mediatore (esigenze di formazione e requisiti di indipendenza)
  • La valutazione degli esiti del programma, il rapporto tra processo e percorso riparativo, i bias derivanti dall’approccio tradizionale alla giustizia e il nuovo ruolo della difesa e della magistratura.
  • Esigenze di alfabetizzazione degli operatori della giustizia in tema di giustizia riparativa per una corretta attuazione della riforma

1 febbraio 2023

comitato laboratorio innovazione

Tema: La violenza di genere è un fenomeno trasversale che non conosce confini né geografici né di classe sociale e si calcola che una donna su 4 ne è stata vittima almeno una volta nella vita. Queste sono le drammatiche conclusioni del più vasto rapporto dell’Oms in materia che ha coinvolto due milioni di donne in oltre 150 paesi. Per combattere la violenza sulle donne occorre una rivoluzione culturale che parta dalle famiglie prosegua nelle scuole e continui in ogni ambiente, compreso quello lavorativo. Occorre cambiare prima di tutto i comportamenti delle persone, contrastando gli stereotipi di genere che sono alla base della violenza.

Proposta: Creare ed implementare attività per promuovere il tema della parità uomo-donna e le pari opportunità, prevenire e contrastare i fenomeni di emarginazione sociale, di discriminazione e violenza di genere. Tale progetto può riguardare la formazione in aziende, nelle scuole e l’informazione a tutta la cittadinanza.