Giovanni Tucci

A partire dal 2008 inizio a prestare la mia attività nello Studio legale di famiglia, seguendo le orme paterne e del nonno. Dal 2011 esercito la Professione e nel 2017 conseguo il Diploma della Scuola Nazionale di Alta Formazione dell’Avvocato Penalista, organizzata dall’Unione delle Camere Penali.

Svolgo larga parte dell’attività professionale nell’ambito del diritto penale, con particolare riguardo ai reati fallimentari e tributari nonché ai delitti contro il patrimonio e la persona. In tali ambiti presto la mia attività giudiziale e stragiudiziale sia a privati sia a piccole-medie imprese. Ho acquisito esperienza anche nel campo del diritto dell’immigrazione e del diritto d’asilo, collaborando stabilmente con associazioni senza scopo di lucro.

Credo molto nell'associazionismo professionale e, in qualità di associato alla Camera Penale “Gian Domenico Pisapia” di Milano ed all’Associazione Giovani Avvocati di Milano, faccio parte – rispettivamente – del Comitato per le difese d’ufficio e della Commissione di Diritto e Procedura Penale “Luigi Domenico Cerqua”.

Sono, altresì, membro del “board” del C.I.R.G.I.S. – Centro Internazionale Ricerche Giuridiche Iniziative Scientifiche – , Vice Presidente della L.A.F. – Libera Associazione Forense – di Milano e membro della sezione di Milano dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti – U.C.I.D..

Sono, inoltre, componente della Commissione Giovani e della Commissione Accertamento pratica, istituite dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano.

“I giovani possano divenire una fonte di proposte. "

Intervista

Quale momento di evoluzione pensi stia attraversando il mondo dell’avvocatura?

Stiamo vivendo cambiamenti sociali ed economici e l’avvocatura sta facendo fatica a tenere il passo dell’evoluzione sia del paese sia a livello di innovazione sia di approccio culturale alla professione. È come se ci fosse uno scollamento con la società e con la realtà della professione.

Quali sono le sfide che vedi all’orizzonte per la professione di avvocato nella tua area di interesse?

A fronte di un mondo che cambia velocemente e alla richiesta di nuovi livelli specifici di professionalità, credo sia fondamentale in primo luogo trovare il modo di valorizzare la competenza. Sicuramente le specializzazioni possono essere una via, ma credo serva anche altro. Altro aspetto connesso è la sfida dell’innovazione tecnologica: nuovi paradigmi, nuove tecnicalità. Vinceremo la sfida se sapremo armonizzare la conoscenza e i nuovi strumenti, senza procedere a sostituzioni. Il punto non è umani o macchine, ma umani che usano strumenti tecnologici in un’ottica migliorativa. In ultimo credo sia importante cambiare approccio con le professioni affini. L’assistenza e la consulenza legale, anche quella più specialistica, ha spesso l’esigenza di fare rete con altre professionalità: sarà prezioso imparare il dialogo e la collaborazione senza perdere la nostra caratterizzazione e specificità.

Come immagini il tuo impegno nella futura consiliatura dell’Ordine degli Avvocati di Milano?

Penso che il mio impegno come giovane avvocato debba essere quello di impegnarmi per una commissione Giovani che sia davvero un “Centro di proposte”, una sorta di tavolo permanente su temi quali la Mono committenza, le Specializzazioni, l’Accesso alla professione, che sia un punto di riferimento per contribuire all’orientamento per i praticanti e i giovani avvocati.