La passata consiliatura è nata certamente con le migliori aspettative, l'ambizione di rappresentare i colleghi appartenenti ad un ordine già eccellente come l'ordine degli avvocati di Milano mi riempiva d’orgoglio, ma le vicissitudini che a distanza di un anno si sarebbero verificate mi hanno fatto scoprire come le soddisfazioni che immaginavo di ottenere dalla mia elezione non erano nemmeno un millesimo di quelle che avrei avuto e vissuto, in altri termini, il privilegio di servire l'avvocatura milanese nel momento più buio della nostra storia recente cioè la pandemia ed il conseguente lockdown è stato per me impareggiabile.
Le energie messe in campo e quanto siamo riusciti a realizzare per continuare a far vivere la nostra professione ha rivelato capacità insite nell’avvocatura milanese che noi non sapevamo nemmeno di avere e che ci ha consentito di andare avanti pur dovendo, per fare questo, combattere un nemico sconosciuto ed invisibile.
La commissione giustizia penale dell'ordine degli avvocati di Milano durante gli ultimi quattro anni ha realizzato, in presenza ed in versione webinar, più di 60 eventi formativi. La maggior parte di questi incentrati sull’offerta di formazione tecnica e specificamente orientata alle novità che di volta in volta si rendeva necessario affrontare per attendere ai molteplici adempimenti della legislazione emergenziale. Abbiamo anche sentito l’esigenza di presidiare temi con una forte ricaduta sociale, come la cosiddetta Legge “spazza corrotti” o la riforma della prescrizione, coinvolgendo i massimi esponenti della magistratura e anche organizzando con Italia Stato di Diritto un confronto tra il Presidente Nardo e Marco Travaglio presso il Teatro Dal Verme a Milano.
La Commissione Giustizia Penale è stata la componente del Coa di Milano che insieme alla Camera Penale ed alla Procura della Repubblica ha condotto la sperimentazione del Portale dei Depositi Telematici oggi perno intorno al quale stiamo costruendo il futuro processo penale telematico.
Perché la giustizia non si fermasse, con i protocolli d’intesa abbiamo favorito la ripresa dell'attività processuale, abbiamo attivato una email cui fare convergere tutte le richieste di assistenza emergenziale.
Il futuro del processo penale in Italia dipende da diversi fattori, tra cui l'applicazione effettiva delle riforme in corso, la possibilità di adottare ulteriori cambiamenti legislativi e l'evoluzione della giurisprudenza.
In generale, si prevede che il processo penale italiano diventerà sempre più orientato alla tutela dei diritti dell'imputato e alla garanzia della sua difesa. Ciò potrebbe comportare l'adozione di nuove tecnologie e metodi di lavoro per garantire una maggiore efficienza e trasparenza del processo.
Inoltre, la Riforma Cartabia si caratterizza per una maggiore attenzione verso la prevenzione della criminalità e la rieducazione degli imputati, attraverso l'utilizzo di misure alternative alla detenzione, come ad esempio la messa alla prova oggi estesa ad un maggior numero di fattispecie di reato .
In generale, si prevede che il processo penale in Italia diventerà sempre più orientato alla tutela dei diritti dell'imputato, alla garanzia della sua difesa, alla prevenzione della criminalità e alla rieducazione degli imputati.