Al Congresso, il tema delle pari opportunità dovrà avere una prospettiva più ampia.

13 Maggio 2022

Nonostante riconoscimenti e numerosi passi avanti, la parità nella vita quotidiana non è ancora diventata una realtà, tantomeno nel lavoro incluso l’ambito della nostra professione. È essenziale raggiungerla in fretta perché, anche in questo, l’Italia è fanalino di coda tra i paesi Europei.

Il nostro impegno alle pari opportunità non si limita al superamento del gap uomo e donna, ma va necessariamente esteso alla comunità LGBTQ+, alle persone affette da disabilità e agli stranieri, perché tutti abbiano la possibilità di esprimersi e realizzarsi in quanto avvocati per quello che sono, secondo i propri desideri e progetti, liberi da costrizioni e aspettative sociali, per costruire le basi reali per un salto di civiltà e modernità ormai dovuto.

Il nostro impegno per promuovere mozioni congressuali contro le discriminazioni, inclusa l’omotransfobia, ha l’obiettivo di mettere in luce il tema al nostro interno, ma vorrà essere un chiaro segnale alla politica nazionale, per affermare il ruolo fondamentale dell’avvocatura nella crescita etico/sociale del paese. In queste ore si parla del rilancio del DDL Zan: sarà un’occasione per recuperare nell’ultimo scorcio di legislatura?

Se la politica si dimostrerà questa volta all’altezza lo vedremo. Noi avvocati, invece, abbiamo il dovere di affermare il nostro ruolo sociale di difensori dei diritti di tutti e trovare la via per ribadirlo anche nell’ambito del nostro codice deontologico, per essere di esempio e costruire attorno alla nostra professione un’immagine e un’etica che a volte è adombrata.

Un ambiente variegato, inclusivo, che valorizza le unicità è un ambiente che sviluppa la competitività, l’autorevolezza e credibilità anche a livello internazionale e questo perché crediamo fermamente che per essere ascoltati e rispettati sia essenziale allinearci a quei paesi d’Europa e del Mondo che sono decisamente più avanzati di noi rispetto ai diritti civili e non solo.

Inclusione attraverso programmi formativi ripetuti e ben strutturati, ma anche con campagne di sensibilizzazione diffuse, che abbiano un carattere continuativo nel tempo e non siano solo un flag sulla lista dei “FATTO”. Pensiamo anche a fare la nostra parte per contribuire a rendere reale l’adeguamento architettonico per le persone affette da disabilità presso tutti gli uffici giudiziari.

NoiAvvocati desideriamo portare al Congresso Nazionale Forense lo sguardo di Milano, di una città aperta al mondo. Vorremmo portare nuove prospettive per la nostra professione. Noi avvocati abbiamo – ora – l’occasione di aprire nuove strade che portino maggiore sviluppo e crescita sotto il segno dell’inclusività. Perchè nessuno resti indietro.

 

Mauro Festa

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